A fuoco un deposito di carburante, per Mosca si tratta di un “raid condotto da due elicotteri delle forze armante ucraine”
La Russia ha accusato le forze armate ucraine di aver colpito un deposito di carburante in territorio russo. La Difesa di Kiev si è rifiutata di commentare, affermando di non essere responsabile “di ogni catastrofe” che avviene nel Paese da cui parte l’offensiva militare che da oltre un mese colpisce l’Ucraina.
Le dichiarazioni sono di oggi e fanno riferimento a un incidente avvenuto in una struttura situata nella regione russa di Belgorod, a circa 35 chilometri dal confine con l’Ucraina. Stando a quanto riferito su Telegram dal governatore locale Vyacheslav Gladkov, l’esplosione sarebbe stata causata da un “raid condotto da due elicotteri delle forze armante ucraine che sono entrati nel territorio della Russia a bassa quota”.
L’attacco non avrebbe causato vittime, sia secondo Gladkov che secondo la compagnia che possiede il deposito, Rosneft. L’episodio è stato menzionato anche dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Citato dall’agenzia vicina al governo Ria Novosti il dirigente russo ha detto che l’incidente “non è certo qualcosa che può essere percepito come un passo in avanti nella creazione di condizioni favorevoli al proseguimento delle trattative” in corso da settimane fra i due Paesi.
Il ministro della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk ha detto alla stampa di voler “non negare nè confermare” la responsabilità dell’attacco, aggiungendo che “l’Ucraina sta attualmente conducendo un’operazione difensiva contro l’aggressione russa sul suo territorio” ma che questo, “non significa che l’Ucraina sia responsabile di ogni catastrofe sul territorio russo”.
Anche la settimana scorsa Gladkov aveva denunciato attacchi ucraini a Belgorod, dichiarando uno stato di emergenza in due villaggi di confine. Anche oggi fonti locali rilanciate dall’agenzia Tass riferiscono di un colpo di artiglieria senza feriti o vittime in un villaggio della regione.
fonte agenzia dire.it