L’attacco su Leopoli fa temere che Mosca voglia estendere ancor di più l’offensiva sul versante occidentale del Paese
Mariupol, Sumy, Trostyanets, Lebedyn, Konotop: queste le città da cui partiranno oggi dei corridoi umanitari, concordati dalle autorità ucraine e russe. Le vie di fuga per la popolazione sono autorizzate anche dagli insediamenti di Krasnopillya e Velyka Pysarivka. Lo ha riferito il quotidiano Kyiv Independent, aggiungendo che il governo dell’Ucraina prevede anche di fornire aiuti umanitari a Balakleya e Izyum, nella regione di Kharkiv.
L’accordo arriva mentre non si arrestano i combattimenti nel Paese, che non risparmiano i civili, con accuse di attacchi diretti a obiettivi non militari e ai corridoi umanitari. Dal 24 febbraio, secondo le autorità hanno perso la vita 109 minori e 130 sono rimasti feriti.
Si teme intanto per la zona di L’viv (Leopoli). All’alba di oggi due missili da crociera russi partiti dal Mar Nero hanno colpito un centro logistico-militare per le riparazioni dei velivoli nei pressi dell’aeroporto internazionale di L’viv, a poche decine di chilometri dalla frontiera con la Polonia. A confermarlo sono state le autorità ucraine, secondo cui erano sei in totale i missili esplosi, quattro dei quali sono stati neutralizzati dalla contraerea ucraina. Il sindaco di L’viv, Andriy Sadovy, ha assicurato che non è rimasto coinvolto l’aeroporto civile, mentre al momento dell’attacco il centro logistico non era in funzione, pertanto era vuoto e non ci sono vittime.
L’attacco che sfiora la città, una delle ultime a restare al riparo dai combattimenti e sede delle poche rappresentanze diplomatiche rimaste, fa temere che Mosca voglia estendere ancor di più l’offensiva sul versante occidentale del Paese, a ridosso del confine della Polonia, un Paese membro della Nato.
fonte agenzia Dire.it