Ucraina-Russia, “Putin non vuole la pace”: intelligence avverte Trump

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(Adnkronos) –
Vladimir Putin non vuole davvero la pace in Ucraina. E' l'avvertimento che 3 fonti legate all'intelligence, degli Stati Uniti e più genericamente occidentali, lanciano mentre il presidente americano Donald Trump punta sul dialogo con il presidente russo per porre fine alla guerra che dura da quasi 3 anni. Usa e Russia hanno aperto un canale a Riad, nel vertice andato in scena all'inizio della settimana. Nel quadro che le fonti di intelligence delineano alla Cnn, però, l'obiettivo di Putin rimane quello fissato all'inizio del conflitto: un'Ucraina in posizione subordinata rispetto alla Russia o, in ogni caso, un paese profondamente indebolito e dipendente da Mosca.  In questo contesto, una tregua consentirebbe a Putin di serrare i ranghi prima di una nuova accelerazione verso il traguardo. "Se si arrivasse ad un cessate il fuoco, servirebbe solo a dare a Putin il tempo per riposare, riarmarsi e ottenere quello che ancora gli manca", il messaggio di una delle 3 fonti. "Non ci sono indicazioni di nessun tipo che facciano pensare ad un cambiamento nelle sue ambizioni", prosegue. Rischia di illudersi chi, come Trump, ritiene che il leader del Cremlino voglia porre fine allo ostilità accantonando definitivamente l'idea di stabilire un controllo più o meno ampio sull'Ucraina.  Mosca, inoltre, vede nel dialogo con gli Stati Uniti un mezzo per uscire dall'isolamento e tornare sul palcoscenico internazionale con le caratteristiche di un paese 'normale'. Tutto questo, mentre sul campo si continua a combattere e le forze russe cercano di guadagnare terreno nel Donbass, il fronte più caldo, e di riconquistare territorio nel Kursk, la regione invasa dall'Ucraina sin da agosto. Le informazioni in possesso dell'intelligence occidentale, d'altra parte, lasciano pensare che l'economia russa sia in grado di sostenere lo sforzo bellico fino al prossimo anno: Putin, in sostanza, al momento non ha bisogno di fare nessuna concessione significativa al tavolo degli eventuali negoziati con Kiev. "Nella sua testa, Putin sta ancora vincendo -l'analisi della fonte interpellata dalla Cnn-. Sta vincendo più lentamente di quanto vorrebbe fare, ma sta pur sempre vincendo".  Dopo i 'siluri' lanciati contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nelle ultime 48 ore, Trump nella giornata del 20 febbraio non si è espresso sul leader di Kiev, che ha ricevuto l'inviato americano Keith Kellogg cercando di riallacciare rapporti produttivi con Washington. Il presidente ucraino ha espresso disponibilità ad un accordo con Trump, che comprenda con ogni probabilità anche le 'terre rare', le straordinarie risorse minerarie di cui l'Ucraina dispone. Zelensky, però, agli occhi dell'amministrazione Trump deve ancora recuperare terreno. "Andare in giro a parlare male del presidente degli Stati Uniti è stupido", dice il vicepresidente JD Vance.  "L'obiettivo di Trump è porre fine alla guerra", le parole di Mike Waltz, consigliere del presidente per la sicurezza nazionale. "La frustrazione" di Trump "in relazione a Zelensky ha diverse cause. Per esempio, bisogna apprezzare in maniera profonda quello che il popolo americano, i contribuenti e il presidente hanno fatto nel primo mandato di Trump. Una parte della retorica di Kiev e gli insulti al presidente Trump sono stati inaccettabili", ha aggiunto.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)