“Apprendiamo che il Parlamento europeo ha approvato la direttiva della Commissione, che ha stabilito che tutti gli edifici residenziali degli Stati membri dell’Unione debbano essere a zero emissioni entro 26 anni. Un target che in Italia e negli altri Paesi interesserà numerose case ancora ferme alle ultime due classi energetiche.
E dunque, case green a emissioni zero dal 2030, richieste più stringenti di efficienza, programmi nazionali di ristrutturazione e basta con sostegni per caldaie a combustibili fossili, anche a gas: questo e altro ancora nella nuova direttiva europea, che ha come obiettivo prioritario quello di azzerare le emissioni del parco immobiliare dell’Ue entro il 2050.
Adesso aspettiamo di capire come, in paesi come l’Italia – dove gli edifici sono per lo più residenziali e molti con una classe energetica bassa – questa normativa impatterà su cittadini e istituzioni e quanto costerà alla nostra comunità allinearsi agli standard europei. Ci attende una grande sfida in termini di riqualificazione energetica e immobiliare, il nostro paese riuscirà a vincerla?”. Così, in una nota stampa, Marco Matteoni, ex presidente della Confartigianato Edilizia di Roma e del Lazio, nonché tra i principali player nella riqualificazione immobiliare ed energetica