“Impressionano gli indicatori relativi alla situazione occupazionale nel nostro Paese”. Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL è preoccupato alla luce degli ultimi dati dell’Istat.
“Secondo i numeri – spiega – la crisi economica innescata dalla pandemia ha avuto un impatto devastante causando una perdita di 945mila posti di lavoro tra febbraio 2020-2021, un calo pari al -4,1%, portando il tasso di disoccupazione a crescere fino al 10,2%. Tale flessione riguarda sia uomini che donne, dipendenti (-590mila) e autonomi (-355mila)”
“Preoccupa – ha aggiunto- anche la crescita degli inattivi fra i 15 e i 64 anni, oltre 14 milioni di persone, in aumento di 717mila unità rispetto all’anno precedente. Come sindacato UGL, ribadiamo l’assoluta necessità di intervenire mediante una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali snellendo l’iter di accesso alla cassa integrazione e finanziando, nel frattempo, un vasto programma di politiche attive. E’ indispensabile coniugare gli investimenti a sostegno dell’occupazione con un ambizioso piano industriale volto a valorizzare i settori strategici. In tal senso, le risorse del Recovery Plan rappresentano un’opportunità preziosa per favorire la riqualificazione professionale e il turnover generazionale, al fine di riattivare un mercato del lavoro statico e garantire al contempo, la tenuta sociale del Paese”.