Ugo Tognazzi, a Roma il 23 marzo un evento speciale per il centenario della nascita

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Alla Casa del Cinema di Roma la proiezione dei ‘I mostri’ (1963), in un’inedita versione estesa restaurata dalla Cineteca Nazionale nel 2008

Mercoledì 23 marzo ricorrono cento anni dalla nascita di Ugo Tognazzi e, in attesa di omaggiarlo con una rassegna estiva al Teatro all’aperto Ettore Scola, la Casa del Cinema e il CSC – Cineteca Nazionale ricordano il grande attore con un evento speciale a lui dedicato. Alle ore 17, infatti, presso la Casa del Cinema, verrà proiettato uno dei capolavori di Dino Risi, ‘I mostri’ (1963), presentato per l’occasione in un’inedita versione estesa restaurata dalla Cineteca Nazionale nel 2008 a partire dal negativo originale. Le parti danneggiate sono state sostituite con fotogrammi recuperati in digitale da una lavanda d’epoca. In questa occasione sono stati preservati i ciak di due degli episodi – Il cerbero domestico e L’attore -, tagliati nel 1963 e ritrovati su indicazione di Giuseppe Tornatore e Marco Risi.

Pertanto risulta un’occasione imperdibile la visione di questa versione de ‘I mostri’, con i due episodi inediti, visti solamente in rarissime occasioni e conservati nei cellari della Cineteca Nazionale, per comprendere meglio l’arte di Ugo Tognazzi, attore malleabile, pronto nel delineare dei ritratti di “ometti” né buoni, né cattivi, rassegnati ad assecondare le inerzie della burocrazia, apatici e passivi spettatori di ogni orrore, nel (vano) tentativo di “vivacchiare”; oltre a quella di un mattatore come Vittorio Gassman, anche lui prossimo alla ricorrenza dei cento anni e ai festeggiamenti estivi dell’arena di Casa del Cinema.

Con Gassman, Sordi e Manfredi, Ugo Tognazzi ha costituito il quartetto dei “moschettieri”, più tardi dei “colonnelli” della commedia all’italiana. Appellativo guadagnato impersonando spesso l’italiano quarantenne-cinquantenne con un lato intimo grottesco che sconfina volentieri nell’assurdo e nel tragico. Grazie a cineasti come Luciano Salce, Antonio Pietrangeli, Mario Monicelli, Dino Risi, Marco Ferreri, Tognazzi è riuscito a comunicare un’umanità palpabile anche e soprattutto nei personaggi più apparentemente “sgradevoli”.

È sempre stato immediatamente credibile nel suo essere, dentro e fuori dal set, grazie a un corpo fisiologicamente attoriale, dai tratti volutamente eccessivi (una fame atavica di cibo e di sesso, ad esempio). Non è mai diventato marionetta stereotipata, ma è sempre rimasto uomo. Così come i suoi personaggi, interpretati con invidiabile naturalezza dall’attore Ugo Tognazzi, ci sono apparsi talmente così reali e così vicini nelle loro (e nostre) debolezze, ma anche improvvise allegrie, che ci trasmettevano l’illusione di averli sempre conosciuti, o di essere una parte di noi.

UGO TOGNAZZI PROTAGONISTA ‘VISIONI’ PER CENTENARIO DELLA NASCITA

Dopo la monografia dedicata a Pier Paolo Pasolini in uscita in questi giorni, Visioni Corte International Short Film Festival, da undici anni uno dei maggiori eventi italiani dedicati al cortometraggio, dedica il quarto numero di ‘Visioni di Cinema’ a Ugo Tognazzi, in occasione del centenario della sua nascita che ricorre mercoledì 23 marzo.

Il progetto editoriale di approfondimento e di critica cinematografica, nato lo scorso anno con i primi due volumi dedicati a Federico Fellini e Vittorio De Sica, e proseguito appunto con la pubblicazione dedicata a Pasolini, approfondisce ora l’opera del grande attore italiano nato a Cremona il 23 marzo 1922. Questo volume, curato dal giornalista Giuseppe Mallozzi, rende omaggio ad uno dei più importanti attori del cinema italiano, annoverato tra i “colonnelli della commedia all’italiana” affiancando attori del calibro di Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni e Alberto Sordi. Ugo Tognazzi ha avuto una lunga carriera cinematografica, recitando in circa 150 film girati tra gli anni ’60 e ’80, molti da protagonista.

Tra le pellicole più celebri si annovera la trilogia di Amici miei, La grande abbuffata o Il vizietto. Altri titoli passati alla storia sono: La marcia su Roma, Questa specie d’amore e Romanzo popolare. Pellicole di successo che gli hanno permesso di vincere anche numerosi riconoscimenti. Ha vinto infatti tre David di Donatello come migliore attore protagonista con i film L’immorale (1967), La califfa (1970) e Amici miei (1975). Poi quattro Nastri d’Argento con Una storia moderna: l’ape regina (1963), Io la conoscevo bene (1965), La bambolona (1969) e La tragedia di un uomo ridicolo (1981). Ha trionfato anche al Festival di Cannes ottenendo una Palma d’oro per il film La tragedia di un uomo ridicolo (1981) come migliore interpretazione maschile.

Nelle pagine del quarto numero di “Visioni di Cinema”, edito da Ali Ribelli, al quale hanno partecipato i critici cinematografici Gianmarco Cilento, Manuela Giordano, Domenico Livigni, Gordiano Lupi, Francesco Mattana, Domenico Palattella, Davide Persico, la figura di Ugo Tognazzi viene affrontata non solo dal punto di vista cinematografico ma anche nei suoi trascorsi nel varietà e nella televisione, non mancando anche approfondimenti sulla sua vita privata e alle sue pellicole firmate come regista. Insomma, un volume completo che mira ad avvicinare non solo gli appassionati ma anche i nuovi spettatori.
Il libro, edito da Ali Ribelli, è disponibile in prevendita sul sito www.aliribelli.com e tra pochi giorni sarà disponibile in tutti gli store online e nelle librerie.