L’Italia ha il triste primato di essere al primo posto nella classifica europea della violenza di genere. Molto nasce da una crisi economica, dalla figura femminile che è cambiata. Oggi noi de La Gazzetta di Roma abbiamo voluto incontrare l’affascinante Federica Quaglieri per approfondire con lei il suo spettacolo incentrato su questo tema di triste attualità.
“Filippo“. E’ questo il titolo dello spettacolo e del testo teatrale scritto da Elisabetta Cianchini, nato dall’impegno vero dell’attrice Federica Quaglieri contro il femminicidio e la violenza di genere. In “scena” racconti reali di donne oggetto di maltrattamenti e di uomini violenti, con cui l’attrice e l’autrice si sono confrontate presso gli appositi centri. La regia è del grande Walter Garibaldi. È una produzione Mania Teatro Srl – Teatro Marconi.
Federica da oltre cinque anni si occupa di femminicidio, impegno sociale che le è stato riconosciuto con l’assegnazione di premi nazionali di primo livello. Proprio da un percorso durato cinque anni e mezzo in cui l’attrice si è interessata al problema della violenza di genere prende vita “Filippo”. <<In questi anni>> – racconta l’attrice prima di cominciare l’intervista con noi – <<ho ascoltato tantissime storie, sia di donne che di uomini maltrattati, ho realizzato tante interviste anche ai bambini. Con lo spettacolo “Filippo” viene data voce ai racconti reali di donne che hanno affrontato questa battaglia>>.
Federica Parlaci del tuo spettacolo…
É uno spettacolo che sembra mi sia stato cucito addosso. Parliamo di una storia di amore, che si sviluppa come un noir: parte in modo comico e poi all’improvviso, come accade nella vita, arriva l’imprevisto. Ho voluto che nello spettacolo vi fosse il passaggio dal comico al drammatico d’emblée.
Artisticamente parlando, hai avuto una fonte di ispirazione, una qualche “madrina”?
Si, ho avuto come madrina Mariangela Melato, da cui deriva una mia predilezione per un certo tipo di teatralità.
Che significa mettere in scena uno spettacolo di denuncia?
Vuol dire cercare di evidenziare il problema prima che abbia un epilogo drammatico, indicando la possibilità di ricevere un sostegno esterno.
Cosa fai per coinvolgere il pubblico prima dei saluti finali?
Alla fine dei miei spettacoli lascio un volantino con i numeri delle strutture preposte all’aiuto delle donne in difficoltà.
Ricordiamo che Federica, in considerazione dell’importanza e dell’attualità del tema, ha portato lo spettacolo al Parlamento alla presenza dei due Vicepresidenti delle Camere; l’ha portato in giro per i comuni all’interno delle scuole per suscitare un dibattito con gli studenti, ma soprattutto sensibilizzare su di un tema e denunciare delle dinamiche in cui alcuni di loro potrebbero essere coinvolti all’interno delle proprie famiglie.
Con “Filippo” possiamo, dunque, ben dire che il teatro riprende il suo ruolo di denuncia affrontando temi di attualità, coinvolgendo le persone ed aprendole alla discussione.