Uno straordinario percorso artistico verso la modernità: SFIDA AL BAROCCO Roma Torino Parigi 1680 ‐ 1750

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La mostra, curata da Michela di Macco e Giuseppe Dardanello, affiancata da un comitato
scientifico internazionale, rappresenta l’esito di un articolato progetto di ricerca svolto
nell’ambito del Programma di ricerche sull’età e la cultura del Barocco della Fondazione
1563.
Progettata dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura, grazie al sostegno della
Compagnia di San Paolo, è organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.
Partner Intesa Sanpaolo.
Per qualità e consistenza dei prestiti l’esposizione vanta la collaborazione eccezionale del
Museo del Louvre.
Pierre Subleyras, Diana ed Endimione, 1740 ca, olio su tela, Londra, National Gallery
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CONSORZIO DELLE RESIDENZE REALI SABAUDE
Staff della Direzione ‐ Comunicazione e Stampa
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200 capolavori provenienti dai più presƟgiosi musei di tutto il mondo, istituzioni pubbliche
e private, enti religiosi e collezioni private (100 prestatori di cui 55 italiani e 45 stranieri).

La mostra conduce i visitatori in uno straordinario viaggio nell’Europa delle arti tra fine
Seicento e metà Settecento. Un percorso verso la modernità, incentrato sul confronto
diretto tra Roma e Parigi, i due poli di riferimento culturale dell’intera Europa, con i quali
Torino intesse in quegli anni un fitto dialogo di idee e di scambio di opere.

La Sfida al Barocco è quella lanciata dagli artisti in nome della modernità: misurandosi con
le grandi opere degli Antichi, dei Maestri del Rinascimento e della prima metà del Seicento,
gli artisti esplorano le potenzialità dell’osservazione del naturale, della realtà e dei
sentimenti, sperimentando innovativi linguaggi di espressione e comunicazione.

La mostra racconta quella “sfida”, presentando i capolavori creati  nelle tre
ciƩà tra il 1680 e il 1750: un percorso inedito che segna un decisivo cambio di passo sulla
scena figurativa, quando Roma rinnova il suo ruolo di depositaria della grandezza dei
modelli; quando Parigi arriva a designare il primato della scuola moderna francese,
cercando nell’Antico il naturale e scegliendo nuovi riferimenti per la rappresentazione del
quotidiano nei maestri fiamminghi e olandesi; quando Torino, grazie all’intelligenza
creativa dell’architetto regio Filippo Juvarra, si conferma come un laboratorio della città
moderna presentando una straordinaria galleria dei pittori contemporanei delle Scuole
d’Italia allestita nelle chiese e nelle residenze della corte.
Un itinerario che si snoda nella Roma cosmopolita dei Papi, nella Parigi del re sole Luigi XIV
e di Luigi XV, nella Torino capitale del nuovo regno di Vittorio Amedeo II e di Carlo
Emanuele III.