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E’ notizia recente che l’Ema ritiene che vi sia ‘almeno una ragionevole possibilità di associazione causale tra il vaccino Comirnaty*, l’anti-Covid di Pfizer e i casi segnalati di gonfiore del viso in persone con una storia di iniezioni con filler dermici’. E’ così? Vale per tutti i vaccini sia quelli ad adenovirus che a mRna o possono scatenarsi reazioni del genere anche dopo l’inoculazione con altre tipologie di vaccini? Per capire i rischi, se ce ne sono, di alcuni trattamenti di medicina estetica tra i più diffusi quali i filler e la tossina botulinica l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Emanuele Bartoletti, Direttore del Servizio di Medicina Estetica del Fatebenefratelli di Roma e Presidente della Società italiana di medicina estetica.
– I casi di reazione post trattamento a cui fa riferimento l’Ema possono interessare tutti i vaccini o quello della Pfizer in particolare? E’ bene in ogni caso far passare un certo intervallo di tempo dall’iniezione dei Filler facciale e quella del vaccino contro il Covid-19?
“Qualsiasi tipo di vaccino mettendo in moto il sistema immunitario può determinare una reazione di edema o gonfiore sui filler che sono stati iniettati in precedenza. L’effetto dell’acido ialuronico dura dai 4 ai 6 mesi, ma la sua permanenza è molto più lunga nel corpo tanto che si possono trovare tracce anche dopo un anno dall’infiltrazione. I casi riportati infatti nella letteratura americana fanno riferimento a tre pazienti: una che aveva infiltrato l’acido ialuronico 6 mesi prima del siero anti Covid, la seconda poco tempo prima ed una terza donna che non ricordava bene quando si era sottoposta ad infiltrazione ma che aveva già in passato avuto una reazione di questo tipo dopo un vaccino antifluenzale. Il gonfiore in ogni caso può essere gestito con una terapia di cortisone per poco tempo. La nostra società di medicina estetica insieme alle altre italiane ha scritto un ‘position statement’, che fissa i tempi utili da rispettare tra l’antidoto contro il Coroinavirus e i filler. In particolare si prescrive di non infiltrare acido ialuronico nei 15 giorni precedenti il vaccino anti Covid, non sottoporsi a filler tra la prima e la seconda dose del vaccino e di aspettare poi 30 giorni dalla seconda dose sempre del siero anti Covid. Questi sono i tempi sufficienti per ridurre se non annullare la possibile reazione anche in rapporto a quello che ha prodotto la letteratura internazionale”.
-E per quanto riguarda la tossina botulinica sussiste qualche tipo di rischio oppure no e perché?
“Per la tossina botulinica non è stato riportato nessun evento avverso in rapporto al vaccino anti covid. Ad oggi non esistono motivi di posticipare o annullare l’infiltrazione con la tossina botulinica”.
– I filler e la tossina, tra loro differenti nella composizione e nell’azione, come agiscono una volta iniettate sul sistema immunitario? Ci può spiegare in parole molto semplici cosa accade nel corpo dopo la puntura?
“In medicina estetica si usano quantità molto piccole di tossina botulinica, non si superano le 60 unità, si consideri che per gli spasmi muscolari importanti se ne usano 400 o 500 unità e questo fa capire bene le proporzioni. Non sono descritte reazioni con queste dosi ma è bene anche dire che ci sono dei pazienti che sono resistenti alla tossina botulinica perché magari in passato hanno avuto un contatto con questa sostanza tanto da sviluppare una produzione di anticorpi anti- tossina botulinica. In questi soggetti quindi la tossina non prende, sono casi rari ma esistono. La tossina quando viene iniettata blocca il messaggio dal muscolo al nervo, la sostanza però non va in circolo ma si localizza e questo è probabilmente la ragione della non interazione tra vaccino anti Covid e la tossina stessa. Il discorso è diverso invece nel caso dei filler. L’acido ialuronico in particolare funziona sempre come un corpo estraneo una volta infiltrato. Si è notato infatti dopo l’infiltrazione con questa sostanza che un po’ di gonfiore è sempre presente e ciò è dovuto al traumatismo dell’ago e in parte ad una reazione, anche se minima, che del corpo. Perciò quando per qualsiasi motivo si riattiva il sistema immunitario potrebbe palesarsi un minimo di gonfiore successivo all’inoculazione di qualsiasi vaccino e non soltanto di quello anti Covid. Anche i vaccini anti influenzali danno questa reazione che si chiama ‘Sindrome Asia’ che riconosce l’acido ialuronico come adiuvante in una reazione antifiammatoria”.
–Visto che la stagione calda è alle porte è bene sospendere questo tipo di trattamenti o non ci sono divieti in tal senso?
“Non c’è nessuna controindicazione alle infiltrazioni con la tossina o il filler. Bisogna solo stare attenti a qualche piccolo livido che può originarsi dopo l’infiltrazione, dovuta al trauma prodotto dall’ago, non bisogna prendere il sole finché il livido è presente altrimenti si rischia che l’emosiderina, una sostanza che si trova nel sangue ed è colorata, si possa ‘fissare’ a livello dermico e creare una macchia che è complicato poi mandare via. Evitare il sole quando c’è un livido e poi evitare il sole a prescindere se non ci si protegge adeguatamente con la protezione solare”.
– Un ultimo consiglio?
“Intanto vaccinatevi tutti appena possibile perché è l’unica possibilità che abbiamo per uscire da questo tunnel. Ribadisco che non c’è nessuna controindicazone alle terapie di medicina estetica nel periodo vaccinale tranne le accortezze dette prima. Più in generale è bene non esporsi al sole perché invecchia. Ricordiamo poi che il sole che si prende in città è più dannoso di quello che si prende al mare poiché normalmente in spiaggia ci si protegge con il filtro solare. Sotto il trucco e sopra la crema da giorno è quindi sempre bene applicare uno schermo protettivo totale”.
Da: Agenzia Dire