Verdi: “Sconcertante Cingolani che apre al nucleare in Italia”

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“Il ministro Cingolani oggi supera ogni limite e in un’intervista a Il Foglio apre al nucleare, non quello da fusione ma da fissione, quello bocciato dagli italiani con ben due referendum, affermando che in Italia si possono realizzare mini reattori da 300 MW”.
Lo dichiara il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Cingolani parla di superare l’ambientalismo immobile riproponendo il tema del nucleare nel nostro Paese mentre nel suo PNRR gli investimenti su energie rinnovabili, mobilità elettrica, trasporto pubblico, dispersione delle reti idriche e depurazione delle acque sono drammaticamente inadeguati, rinunciando così a intervenire in questi settori nei prossimi decenni”.
“È sconcertante il modo in cui il Ministro sta affrontando la sfida della transizione ecologica, – continua l’esponente dei Verdi, – come lo sono le sue affermazioni sulle auto elettriche le quali, secondo lui, non sono una priorità e potranno avere un senso solo quando l’energia prodotta da rinnovabile raggiungerà il 72%, ovvero nel 2030. Ieri la Casa Bianca, attraverso la sua portavoce Jen Psaki, ha dichiarato che il presidente Biden sta investendo nel mercato dei veicoli elettrici perché è lì che si trova il futuro della produzione e della creazione di posti di lavoro: l’opposto di quello che fa il Governo italiano”.
“Le decisioni del Governo, come quella di trasmettere al Parlamento la relazione che dice Sì al ponte sullo Stretto di Messina, – continua Bonelli, – non vanno nella direzione di costruire la transizione ecologica ma di mantenere uno status quo che non consentirà all’Italia di raggiungere gli obiettivi sul clima, come peraltro messo nero su bianco nel PNRR che prevede un 51% riduzione della CO2 contro il 55% chiesto dalla UE”.
“Quello che è preoccupante è il silenzio che si è levato su queste posizioni pro-nucleare del ministro Cingolani il quale, con questa apertura, ha mancato di rispetto a milioni di italiani che lo hanno rifiutato per ben due volte, l’ultima nel referendum del 2011 che ha ottenuto il 95% di Sì all’abrogazione della legge sul nucleare voluta da Silvio Berlusconi”, conclude Bonelli.