Roma, 29 luglio 2024 – «L’inclusione dell’Appia Regina Viarum nella lista dei siti italiani del Patrimonio Mondiale Unesco è una grande notizia per la Regione Lazio e per l’Italia, che consolida il suo primato in questo elenco delle meraviglie. Un importantissimo riconoscimento che darà ulteriore lustro, anche in vista del prossimo Giubileo, non solo alla città di Roma, ma a tutto il quadrante meridionale della nostra Regione, attraversato dalla Regina Viarum. Questo significa accendere una luce su comprensori storico artistici e naturalistici di grande pregio, come i Castelli Romani, le ‘Città di Fondazione’ dell’Agro pontino, i Parchi Archeologici, a partire proprio da quello dell’Appia Antica, come pure gli splendidi Giardini di Ninfa, e la grande storia dei Comuni di Terracina, Fondi, Itri, Formia e Minturno, in un susseguirsi di incroci tra mare e archeologia», lo dichiara l’assessore alla
Cultura, alle Pari Opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia, al Servizio civile della Regione Lazio, Simona Baldassarre.
«Ugualmente significativo, l’effetto indotto sui territori limitrofi, o l’interesse che potrà innescare l’iscrizione Unesco sui prodotti enogastronomici di questi luoghi. Un riconoscimento, dunque, strategico, perché avvicina ancora di più Roma alle altre province, accrescendo l’interesse generale verso la nostra terra, il Lazio. Nella mia veste di Assessore alla Cultura della Regione Lazio ho seguito con attenzione le fasi conclusive di questo complesso iter. È stato fatto un grande lavoro di squadra, per il quale ringrazio tutti gli attori coinvolti. A questo proposito, un importante ringraziamento va al Ministero della Cultura, alla Regione Lazio e alle altre Regioni, oltre a tutti gli amministratori, tecnici e direttori di Parchi e Musei che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato», conclude Baldassarre.