VIDEO | Ucraina, a Kiev distrutta la torre della tv: 5 morti. A Kharkiv bombardata sede governo

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La Russia chiede agli Usa una moratoria sui missili in Europa. L’Italia sposta l’ambasciata da Kiev a L’viv     Di Vincenzo Giardina, Brando Ricci e Alessio Pisanò
(foto dal profilo Twitter del ministro degli Esteri ucraino)

In Ucraina continuano a piovere le bombe. Nella capitale Kiev è stata bombardata la torre della televisione. Secondo i servizi di soccorso ucraini, rilanciati dalla stampa internazionale, il bilancio è di almeno cinque morti. A condividere l’immagine della struttura da cui si alza una densa nuvola di fumo, nel distretto di Babi Yar, il ministero dell’Interno, secondo cui le trasmissioni dovranno essere interrotte finché non verrà ripristinato il servizio. Il governo ucraino ha accusato l’esercito russo del raid, a poche ore dalle dichiarazioni del Cremlino sulla necessità di fermare “la guerra delle informazioni contro la Russia”. Il bombardamento si è verificato nel sesto giorno di un’offensiva militare delle forze russe contro l’Ucraina.

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Un missile ha colpito questa mattina piazza della Libertà, centrando la sede del governo a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, a circa 40 chilometri dal confine con la Russia. La sequenza dell’esplosione è ripresa in video rilanciati da reti locali di soccorso e difesa. Il filmato è stato girato attorno alle otto di mattina ora locale. Subito prima dell’esplosione, nella piazza, si vedono circolare alcune macchine, poi travolte dall’onda d’urto.

In un altro filmato, condiviso anche da fonti della Dire, si sentono le voci di persone che ispezionano i resti di un edificio che dà sulla piazza. “Questa è la pace russa” dice una di loro. “Volevano questo, ci avevano avvertiti”. Secondo un bilancio fornito dai servizi di soccorso, nelle esplosioni sono rimaste uccise almeno dieci persone, mentre altre 35 sono rimaste ferite.

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MOSCA AVVERTE KIEV: “BOMBARDIAMO SEDE INTELLIGENCE”

Le forze armate russe stanno per compiere degli attacchi mirati contro edifici di Kiev e invitano pertanto gli abitanti della capitale ucraina che vivono in alcune aree a “lasciare le loro case”. La comunicazione è contenuta in una nota del ministero della Difesa rilanciato dall’agenzia russa Ria Novosti. Stando a quanto si apprende dal documento Mosca intende colpire con “armi di alta precisione”, la sede dei servizi di sicurezza ucraini (Sbu) e il 72esimo centro principale di operazioni speciali psicologiche a Kiev.

“Chiediamo ai cittadini ucraini, spinti dai nazionalisti a compiere provocazioni contro la Russia, così come ai residenti di Kiev che vivono vicino ai nodi di collegamento, di lasciare le loro case”, si legge nel comunicato. Gli attacchi, secondo la Difesa di Mosca, mirano a mettere fine agli “attacchi informatici” contro le istituzioni russe, che sarebbero “in significativo aumento” e sarebbero diretti proprio dai due istituti. Da quando, giovedì scorso, la Russia ha lanciato un’offensiva militare in Ucraina, la capitale è stata colpita più volte. Truppe di terra sono arrivate fino ai sobborghi della città, dove sarebbero in corso combattimenti.

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LAVROV: “MORATORIA MISSILI USA IN EUROPA E COLLABORIAMO”

Il governo russo ha chiesto agli Stati Uniti e ai suoi alleati di “aderire a una moratoria sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio in Europa”, dicendosi pronto a “collaborare su questioni di stabilità strategica” con Washigton. Ad avanzare le richieste è stato il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, citato dall’agenzia Ria Novosti. Il capo della diplomazia russa ha inoltre affermato che è “inaccettabile che armi nucleari statunitensi siano in Europa” e ha quindi esortato il governo americano a smobilitarle.

Lavrov, stando sempre a quanto riferiscono agenzie di Mosca, ha detto che bisogna che gli Stati Uniti e i loro alleati evitino di costruire basi militari nei Paesi appartenenti all’ex Unione Sovietica. Parlando del conflitto in corso in Ucraina a seguito dell’operazione militare lanciata giovedì scorso, il ministro ha detto che non è intenzione russa “violare gli interessi dei cittadini ucraini”.

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RUSSIA NON PREOCCUPATA DA INGRESSO UCRAINA IN UE

L’agenzia Ria Novosti ha rilanciato anche il commento del portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitry Peskov, rispetto alla firma della richiesta di adesione all’Unione europea apposta ieri dal capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo il dirigente del Cremlino, l’Ue “non è un blocco politico-militare” e quindi il tema “non preoccupa dal punto di vista della sicurezza strategica”.

ITALIA TRASFERISCE AMBASCIATA A L’VIV

“In ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev e della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità, è in corso il trasferimento a Leopoli dell’ambasciata d’Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni, così come altre ambasciate già trasferitesi, che erano presenti a Kiev”. Così in una nota il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Leopoli si trova a poche decine di chilometri dal confine con la Polonia. Il nome ucraino della città è L’viv.

STOLTENBERG (NATO): “OLTRE 100 JET IN MASSIMA ALLERTA”

“È bello essere tornato. Siamo qui per incontrare i soldati che difendono l’Estonia, la nostra Alleanza e i nostri valori. Questi soldati stanno mantenendo le nostre nazioni al sicuro e libere e abbiamo con loro un debito di gratitudine“. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in occasione dell’incontro alla base militare di Tapa con il primo ministro dell’Estonia, Kaja Kallas, e il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson.

Un ringraziamento all’Estonia e al Regno Unito a cui Stoltenberg ha riconosciuto il merito di “aver guidato il gruppo tattico multinazionale della Nato alla base di Tapa, in Estonia e aver raddoppiato il contributo nelle ultime settimane, con più truppe britanniche in arrivo in Estonia. Questo fa davvero una grande differenza”.

Il popolo ucraino sta combattendo coraggiosamente contro un’invasione russa brutale e non provocata – ha detto ancora – e gli alleati della Nato stanno inviando armi anticarro, missili per la difesa aerea e munizioni. Gli alleati stanno anche fornendo milioni di euro di aiuti finanziari e umanitari“. Ed ecco il quadro della presenza difensiva Nato: “Oltre 100 jet in massima allerta operanti da 30 diverse località e più di 120 navi dal Mar Baltico al Mediterraneo“, ha esplicitato Stoltenberg.

“Il Regno Unito, gli Stati Uniti e altri alleati stanno schierando altre migliaia di truppe nella parte orientale dell’Alleanza”. “Non cerchiamo il conflitto con la Russia – ha detto il segretario generale Nato – Il nostro messaggio al presidente Putin è: fermare la guerra, ritirare tutte le sue forze dall’Ucraina e impegnarsi in buona fede negli sforzi diplomatici”.

EUROPARLAMENTO CHIEDE SANZIONI PIÙ SEVERE CONTRO MOSCA

Il Parlamento europeo ha chiesto sanzioni più severe contro la Russia e di adoperarsi per concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’Ue. In una risoluzione approvata oggi, si legge in una nota, “i deputati europei condannano con la massima fermezza l’aggressione militare illegale della Federazione russa nei confronti dell’Ucraina e chiedono che il Cremlino ponga immediatamente fine a tutte le attività militari in Ucraina“.

Nel comunicato si legge ancora: “I deputati al Parlamento europeo respingono categoricamente la retorica russa che fa riferimento al possibile ricorso ad armi di distruzione di massa”, ricordando “alla Federazione russa i suoi obblighi internazionali” e mettendo in guardia “dai pericoli di un’escalation nucleare del conflitto“. Invitano la Commissione e i Paesi dell’Ue “a prestare un’assistenza umanitaria di emergenza supplementare all’Ucraina, in cooperazione con le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e con altre organizzazioni partner internazionali”. Il testo, che non ha valore legislativo, è stato approvato con 637 voti favorevoli, 13 voti contrari e 26 astensioni.

ZELENSKY AL PARLAMENTO UE: “SIATE DAVVERO AL NOSTRO FIANCO”

“Vogliamo essere membri a pari diritto dell’Europa: abbiamo mostrato la nostra forza, abbiamo dimostrato di essere come voi, ora mostrateci di essere al nostro fianco, dimostrateci che non ci abbandonerete e che siete davvero europei”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un intervento in video collegamento al Parlamento europeo. L’occasione è una sessione straordinaria monotematica dedicata al conflitto in corso nel Paese in corso a Bruxelles.

“Non immaginavo che questo sarebbe stato il prezzo da pagare, ma cittadini ucraini stanno lottando per la libertà e per la vita e ora stiamo lottando per la sopravvivenza“, ha continuato Zelensky. “Oggi stimo mostrando a tutti che questo è ciò che siamo e che senza l’Ue, l’Ucraina sarebbe sola“, ha affermato il presidente. Zelensky ha firmato ieri la richiesta di ingressione nell’Unione. L’Ucraina è ormai al sesto giorno di un’offensiva militare su larga scala lanciata giovedì scorso da Mosca dopo settimane di tensioni.

VON DER LEYEN: “SIAMO CON KIEV, MA ADESIONE A UE È PERCORSO LUNGO”

“L’Unione europea e l’Ucraina sono già più vicini che mai oggi, il percorso per l’adesione all’Ue è lungo e dobbiamo discutere sui prossimi step, ma di certo le persone che stanno coraggiosamente lottando per i nostri valori appartengono già alla nostra famiglia europea“. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante il suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo convocata oggi a Bruxelles per rispondere alla proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di attivare una procedura di adesione immediata del Paese all’Ue.

“Non accetteremo mai che un leader straniero come Vladimir Putin neghi il diritto di esistere a un altro Stato”, ha continuato von der Leyen, sottolineando come l’Europa si trovi in un momento spartiacque e che in Ucraina si giochi il confronto tra due set di valori: “Lo stato di diritto e le regole della guerra”. La presidente ha anche confermato l’impegno ad accogliere chi fugge dal conflitto, “non solo in questa fase, ma anche nei mesi a venire”, e ha continuato promettendo l’applicazione dello status della protezione temporanea a chi fugge dalla guerra in Ucraina. Il provvedimento permette a chi giunge in Ue di andare a scuola, ricevere cure mediche e di ottenere un lavoro.

METSOLA: “RICONOSCERE RICHIESTA ADESIONE KIEV”

“Questo deve essere il nostro ‘whatever it takes’ e l’Europa è pronta ad andare avanti nel suo appoggio all’Ucraina”. Questo quanto dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, alla plenaria straordinaria dedicata alla guerra in Ucraina oggi a Bruxelles. “Riconosciamo la prospettiva europea dell’Ucraina ed accogliamo la richiesta di adesione all’Unione Europea e lavoreremo per raggiungere questo obiettivo”, ha continuato Metsola, accennando alla risoluzione con cui l’Eurocamera si esprimerà a favore di candidare l’Ucraina per l’adesione all’Unione europea e a una lista di priorità da seguire per rispondere all’aggressione russa: dalla necessità di ridurre la dipendenza dell’Ue dal gas russo al rifiuto di accettare i rappresentanti del Cremlino negli edifici del Parlamento europeo.

“L’Europa non deve più accettare il denaro del Cremlino, gli oligarchi non devono attraccare i loro yacht nei nostri porti e non dobbiamo più concedere passaporti agli amici di Putin“, ha continuato Metsola riferendosi alla necessità dell’Ue di “agire per avere un’Unione di sicurezza e di difesa”.

MICHEL: “EUROPA RISPONDERÀ A KIEV NEL MODO GIUSTO”

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha promesso “una risposta giusta e determinata alla richiesta del presidente ucraino Zelensky di riconoscere al suo Paese lo status di Paese candidato”. La dichiarazione è giunta in occasione della plenaria straordinaria al Parlamento europeo di Bruxelles.

L’Ucraina vuole far parte dell’Unione europea e noi europei dobbiamo essere all’altezza del momento“, ha continuato Michel. “Ci sono diversi punti di vista sulla questione ma spetterà alla Commissione esprimere un parere sul quale il Consiglio darà la propria risposta” ha affermato il presidente, chiarendo come la gravità di questo momento faccia capire “quanto è alta la posta in gioco per la democrazia”.

BORRELL: “UE NON SCAMBIA I DIRITTI UMANI PER IL GAS”

“Non scambieremo i diritti umani per il gas, perché l’Europa deve pensare in modo strategico non solo per sé stessa ma anche per il mondo intero“. Sono queste le parole pronunciate dall’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell durante la sessione plenaria del Parlamento europeo sull’operazione miltare russa in Ucraina.

Il nostro deterrente non è stato abbastanza forte per fermare l’invasione di Putin ma abbiamo reagito in questi giorni in un modo che il presidente russo non si sarebbe mai aspettato”, ha continuato Borrell. “Metà delle riserve della banca centrale russa sono congelate adesso, una misura che tre giorni fa sembrava impossibile e che adesso è realtà”, ha ricordato l’alto diplomatico.

fonte agenzia Dire.it