L’89% degli infermieri è stato vittima, secondo uno studio dell’Università di Tor Vergata, di violenza durante la sua vita professionale: circa 239.000, di cui 180.000 infermiere donne. E per oltre 130.000 (il 58%) si è trattato di un’aggressione fisica. “Fisica o verbale – commenta il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano – non importa. Quello che salta agli occhi è che questa categoria di professionisti è esposta in maniera eccessiva a rischi per la propria incolumità. Troppo spesso all’interno delle strutture in cui operano non è garantita l’adeguata sorveglianza, non sono applicate alla lettera le misure che dovrebbero prevenire aggressioni nei loro confronti”. Giuliano commenta poi altri dati. “Gli infermieri sono inevitabilmente la categoria più esposta rappresentando spesso il primo contatto che si ha all’interno delle strutture ospedaliere tanto che il 46% delle aggressioni è rivolto contro di loro, per una media di circa 5.000 in un anno, 13-14 al giorno. Sono dati allarmanti. E viene da chiedersi quanto questo numero potrebbe crescere se si considera che molti professionisti hanno deciso di non denunciare una violenza subita”. La UGL Sanità chiede misure rigide. “E’ vero che sono state inasprite le pene per chi commette atti di violenza verso gli operatori sanitari ma i numeri dimostrano come tutto ciò non possa bastare. Serve una applicazione rigidissima delle norme certamente ma bisogna investire sulla prevenzione, affinché non si arrivi alle aggressioni. La dismissione dei presidi fissi di forze di pubblica sicurezza all’interno degli Ospedali è stato un errore che si può e si deve correggere riattivandoli. Serve che la presenza dei tutori della legge sia ben individuabile tanto da fungere da deterrente primario per mettere in sicurezza gli infermieri e tutti gli operatori della sanità impegnati in servizio. Garantire la loro incolumità porterebbe certamente a innalzare il livello qualitativo dei servizi erogati. Per questo accogliamo con soddisfazione l’avvio, dal primo dicembre scorso, dello studio nazionale multicentrico sugli episodi di violenza rivolti agli infermieri italiani sul posto di lavoro, con il coinvolgimento fattivo della Federazione Nazionale dell’Ordine degli Infermieri. Sarà uno strumento in più per garantire maggiore sicurezza a ai professionisti della sanità”.