“Sono molte le persone presenti sul nostro territorio che versano in particolari condizioni di fragilità sociale, restando escluse dalle procedure per poter accedere alla vaccinazione.
Bisogna fare in modo che tutte le persone, non in possesso della tessera sanitaria e del codice fiscale, come ad esempio i senza fissa dimora italiani e stranieri, possano ricevere la somministrazione del vaccino nei centri Asl deputati a questo compito, in quanto è ragionevole pensare che l’accesso telematico per determinate categorie, costituisca un ostacolo evidente e insormontabile.
È necessario che si pensi anche a prassi sanitarie, attraverso dispositivi di protezione, come gel e mascherine da distribuire gratuitamente a queste categorie per essere protette dal contagio e nel contempo pensare ad una seria programmazione per somministrare il vaccino, che in questo caso trattandosi di senza fissa dimora, dovrebbe essere del tipo monodose senza richiamo.
Oggi nel nostro territorio sono presenti casi di questo tipo e in particolari condizioni di fragilità, che risultano esclusi dal sistema di vaccinazione e di certo non è facile stabilire le priorità, ma al momento la fragilità sociale non è stata considerata, insieme a quella clinica o anagrafica, come destinataria di attenzione
Oltre ad una risposta umanitaria, serve un’azione strutturata che permetta di superare, l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale o l’assenza del permesso di soggiorno, affinché non si precluda alle persone di ricevere le cure o la profilassi, come del resto oggi avviene attraverso il codice regionale Stp (Straniero Temporaneamente Presente); in sintesi chiunque è presente sul territorio viene assistito seppur con procedure diverse, e quindi lo stesso impianto normativo-burocratico potrebbe essere applicato anche per la vaccinazione”.
Firmato: Capogruppo M5S del Municipio Roma X, Antonino Di Giovanni e il Presidente della Commissione Politiche Sociali locale, Alessandro Nasetti